Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3160 del 22 gennaio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:3160PEN

Massima

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Il vincolo associativo continuativo finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di delitti, con la consapevolezza di far parte di un sodalizio criminoso e di operare per la realizzazione di un programma comune, costituisce il reato di associazione per delinquere di cui all'art. 416 c.p., anche quando l'organizzazione criminosa agisce attraverso artifici e raggiri per commettere truffe ed estorsioni. La sussistenza di tale reato associativo è comprovata da indizi gravi, precisi e concordanti, quali il costante contatto tra i membri dell'associazione, il coordinamento delle attività illecite, il tentativo di esportare all'estero i proventi dei reati, nonché il tentativo di ostacolare l'attività investigativa e giudiziaria attraverso minacce e pressioni sulle vittime. Tali elementi attestano l'esistenza di un vincolo associativo continuativo, la consapevolezza dei partecipi di far parte di un sodalizio criminoso e la volontà di realizzare un programma comune di attività delittuose. Pertanto, la misura cautelare della custodia in carcere è giustificata dal concreto pericolo di reiterazione dei reati della stessa specie, anche in assenza del promotore dell'associazione, in considerazione della capacità dell'organizzazione criminosa di proseguire autonomamente l'attività illecita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. ((omissis)) - Consigliere

Dott. POLICHETTI Renato - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difensore di fiducia di BA. Fi. Er., sottoposto a custodia cautelare in carcere;

contro l'ordinanza del Tribunale di L'Aquila del 3 luglio 2008;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione del Consigliere, Dott. ((omissis));

Udito il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione, in persona del Sostituto Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ri…

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