Consiglio di Stato sentenza n. 2526 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:2526SENT

Massima

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La Soprintendenza, in qualità di organo preposto alla tutela del vincolo paesaggistico, può annullare l'autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune anche quando quest'ultimo non abbia adeguatamente motivato la compatibilità dell'intervento con i valori tutelati, consentendo così una rivalutazione nel merito della compatibilità paesaggistica. Ciò in quanto l'autorizzazione paesaggistica, al pari del parere favorevole alla sanatoria di un manufatto realizzato in zona vincolata, costituisce il presupposto legittimante la trasformazione urbanistico-edilizia della zona protetta, sicché resta fermo il potere ministeriale di annullamento quale estrema difesa del paesaggio, valore costituzionale primario. Tuttavia, tale potere di annullamento non può tradursi in un riesame complessivo delle valutazioni compiute dall'ente competente, tale da consentire la sovrapposizione o sostituzione di una nuova valutazione di merito a quella compiuta in sede di rilascio dell'autorizzazione, salvo che l'atto autorizzatorio comunale non sia affetto da carenza o insufficienza della motivazione in ordine alla compatibilità paesaggistica dell'opera. In tal caso, la Soprintendenza può procedere ad una rivalutazione nel merito della compatibilità paesaggistica, senza incorrere nel divieto di effettuare un nuovo esame di merito. L'omessa comunicazione dell'avvio del procedimento non determina l'annullabilità del provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica, qualora il privato non dimostri quali elementi conoscitivi avrebbe introdotto nel procedimento ove avesse ricevuto la comunicazione e l'amministrazione riesca a provare che, anche ove tali elementi fossero stati valutati, il contenuto dispositivo del provvedimento non sarebbe mutato.

Sentenza completa

Pubblicato il 26/04/2018

N. 02526/2018REG.PROV.COLL.

N. 06142/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6142 del 2014, proposto da:
Filippo Apicella, in proprio e quale legale rappresentante della Ditta Apicella di Filippo, Alfonso e Gerardo & C. Sas, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Andrea Di Lieto, con domicilio eletto presso lo studio Santina Murano in Roma, via Pelagio I, 10;

contro

Ministero per i beni e le attività Culturali e del Turismo, Soprintendenza per i B.A.P. di Salerno ed Avellino, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei…

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