Il diritto del privato all'insediamento e alla valutazione della propria istanza di autorizzazione alla realizzazione di una nuova struttura sanitaria non può essere illegittimamente compresso o paralizzato a causa di inadempienze o reciproci rinvii di competenze tra le amministrazioni pubbliche coinvolte (Regione e Azienda Sanitaria Locale), le quali sono tenute a svolgere con diligenza e tempestività i rispettivi adempimenti istruttori e valutativi, nel rispetto del giusto procedimento e del principio di buon andamento dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. La mancata predeterminazione da parte della Regione dei criteri e parametri per la valutazione del fabbisogno provinciale di prestazioni sanitarie non può legittimare un diniego dell'istanza privata, né costituire un valido motivo per sottrarsi all'obbligo di provvedere, atteso che l'inadempienza regionale non può mai riverberarsi in senso negativo sulla posizione del privato. Pertanto, il procedimento avviato dal privato deve essere riattivato e portato a termine, con la Regione che valuta la compatibilità dell'istanza con il fabbisogno provinciale e l'Azienda Sanitaria Locale che verifica il possesso dei requisiti minimi strutturali ed impiantistici, nel rispetto del giusto procedimento e del principio di buon andamento.