Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 34630 del 4 settembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:34630PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La retrodatazione dei termini di durata della custodia cautelare di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p. trova applicazione anche nei casi in cui per i fatti oggetto della prima ordinanza cautelare sia stata pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, purché sussista una connessione qualificata (come la continuazione) tra le fattispecie criminose oggetto dei due successivi procedimenti, nei quali siano stati adottati provvedimenti cautelari. Ciò in quanto l'applicazione di tale istituto non è preclusa dal fatto che la prima condanna sia già definitiva, essendo sufficiente che i fatti oggetto dei due procedimenti siano tra loro connessi. Diversamente, l'orientamento opposto ritiene inapplicabile la retrodatazione della custodia cautelare quando per i fatti della prima ordinanza sia già intervenuta sentenza irrevocabile di condanna. Il contrasto giurisprudenziale sulla corretta interpretazione ed applicazione dell'art. 297, comma 3, c.p.p. in tali ipotesi viene rimesso alle Sezioni Unite per il suo superamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) GU. SE., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 08/01/2008 TRIB. LIBERTA' di CALTANISSETTA; sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA' VITO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Sostituto Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che chiede il rigetto del ricorso;

udito l'avv. DOMINICI Giuliano del Foro di Roma, in sostituzione dell'avv. MONASTRA Giuseppina come da delega che deposita…

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