Il provvedimento di revoca di un finanziamento pubblico, adottato sulla base di una segnalazione di irregolarità da parte di un organo di controllo, deve essere preceduto da un'autonoma istruttoria amministrativa che accerti in modo approfondito e motivato la sussistenza dei presupposti per l'esercizio del potere di autotutela, nel rispetto del contraddittorio con il beneficiario. La mera pendenza di indagini penali, in assenza di provvedimenti giudiziari definitivi, non è di per sé sufficiente a giustificare la revoca, dovendo l'amministrazione valutare con particolare attenzione la portata probatoria degli elementi acquisiti e le possibili conseguenze pregiudizievoli per il beneficiario. Inoltre, quando la valutazione dei presupposti per la revoca implica l'esercizio di un potere discrezionale, come nel caso dell'accertamento della violazione del principio di "non arrecare un danno significativo" all'ambiente, la mancata comunicazione di avvio del procedimento costituisce causa autonoma di illegittimità del provvedimento, salvo che l'amministrazione non dimostri che il contenuto del provvedimento non avrebbe potuto essere diverso anche in esito al contraddittorio con il beneficiario.