L'ordine di demolizione di opere edilizie realizzate in assenza del prescritto permesso di costruire è un atto dovuto, non necessitando della previa comunicazione di avvio del procedimento, in quanto l'interessato non può non essere a conoscenza dell'abuso, rientrando questo direttamente nella sua sfera di controllo. L'art. 34 del D.P.R. 380/2001, che prevede la sanzione pecuniaria in luogo della demolizione, trova applicazione solo nei casi di interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire, e non anche nei casi di interventi realizzati in totale assenza di permesso o con variazioni essenziali, per i quali l'art. 31 del medesimo decreto dispone la sanzione demolitoria. Pertanto, qualora sia stato realizzato un aumento di cubatura superiore al 20% rispetto a quanto autorizzato, configurandosi una variazione essenziale ai sensi dell'art. 12 della L.R. 16/2016, l'ordine di demolizione è pienamente legittimo, non essendo necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento e non trovando applicazione la sanzione pecuniaria prevista dall'art. 34 del D.P.R. 380/2001. L'onere di provare il grave pregiudizio che la demolizione arrecherebbe alla parte dell'immobile realizzata in conformità grava sul privato, il quale non può limitarsi a mera allegazione ma deve fornire adeguata prova.