Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 53023 del 26 novembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:53023PEN

Massima

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Il giudice di legittimità dichiara inammissibile il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, in quanto la censura dedotta dal ricorrente, relativa alla mancanza di motivazione in ordine alla responsabilità dell'imputato, non rientra tra i motivi di ricorso ammessi dalla legge dopo le modifiche apportate al codice di procedura penale dalla legge n. 103 del 2017. Infatti, il ricorso per cassazione è ammesso, in tali casi, solo per motivi attinenti all'espressione della volontà dell'imputato, al difetto di correlazione tra la richiesta e la sentenza, all'erronea qualificazione giuridica del fatto e all'illegalità della pena o della misura di sicurezza, nessuno dei quali è stato dedotto dal ricorrente. Al di fuori di tali ipotesi, la Corte di Cassazione dichiara l'inammissibilità del ricorso con procedura semplificata e non partecipata, in applicazione del combinato disposto degli articoli 448, comma 2-bis e 610, comma 5-bis, c.p.p. La motivazione della sentenza impugnata, inoltre, ha dato atto dei risultati del positivo riscontro di correttezza della qualificazione giuridica e applicazione e comparazione delle circostanze prospettate dalle parti, in conformità ai poteri di verifica assegnati al giudice in relazione alla tipologia della decisione rimessagli.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. VIGNA Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/03/2018 del GIP TRIBUNALE di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA SABINA VIGNA.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ricorso affidato al difensore di fiducia (OMISSIS) impugna la sentenza del 15 marzo 2018 con la quale, a richiesta delle parti, gli e' stata applicata la pena di anni quattro di reclusione per il reato di cui al Decreto del Pres…

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