Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12186 del 2 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:12186PEN

Massima

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Il possesso di un bene provento di furto, in assenza di plausibili giustificazioni da parte dell'imputato, costituisce sufficiente indizio per fondare il giudizio di colpevolezza per il reato di ricettazione, in applicazione del principio giurisprudenziale secondo cui la mancata giustificazione del possesso di un bene di provenienza delittuosa può integrare l'elemento soggettivo del reato. Il trattamento sanzionatorio, rientrando nel potere discrezionale del giudice di merito, è incensurabile in sede di legittimità, purché risulti congruamente e logicamente motivato sulla base della valutazione degli elementi di gravità del fatto e della capacità a delinquere dell'imputato. La declaratoria di inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione dei profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO) nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 07/06/2010 della Corte di Appello di Napoli;

Visti, gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona della dott.ssa ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

p. 1. Con sentenza del 7/06/2010, la Corte di Appello di Napoli confermava la sentenza con la …

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