La simulazione assoluta di un conferimento societario in natura non può essere accertata in assenza di una delibera assembleare che autorizzi l'amministratore a compiere tale atto simulatorio, in quanto l'aumento di capitale sociale e il conferimento del socio sono inscindibilmente connessi e costituiscono un unico atto complesso. Pertanto, la mancanza di una delibera assembleare che autorizzi l'amministratore a simulare l'aumento di capitale e il conferimento del socio impedisce di ritenere simulati tali atti, in quanto l'aumento di capitale è un atto di organizzazione interno alla società per il quale il potere è di regola riservato all'assemblea dei soci. Inoltre, la prova della simulazione non può essere fornita attraverso qualsiasi mezzo di prova da parte di soggetti che agiscano come terzi rispetto all'atto simulato, in quanto la giurisprudenza di legittimità esclude che possa essere dedotto per la prima volta in sede di revocazione un vizio di motivazione relativo all'omessa valutazione di prove o circostanze dedotte nel giudizio, trattandosi di un tipico "error in iudicando" non suscettibile di essere fatto valere con tale rimedio straordinario.