Il provvedimento di revoca dell'assegnazione di un alloggio popolare, rientrando nell'ambito della gestione amministrativa, finanziaria e tecnica, deve essere adottato dal dirigente competente e non dal Sindaco, organo di indirizzo politico-amministrativo, in ossequio al principio di separazione tra funzioni di indirizzo politico e funzioni di gestione amministrativa sancito dall'art. 107, comma 1, del D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali). L'emissione di tale provvedimento da parte del Sindaco, in assenza di personale dirigenziale o di altro personale all'uopo delegabile, costituisce un eccesso di potere per incompetenza, determinando l'annullamento dell'atto. Inoltre, il provvedimento di decadenza dall'assegnazione dell'alloggio popolare deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento, al fine di consentire all'assegnatario di partecipare al procedimento e di conoscere le cause della decadenza, nonché dalla previa diffida dell'ente gestore, con assegnazione di un termine per rimuovere le irregolarità contestate, ai sensi dell'art. 47 della Legge Regionale n. 32/1996, in mancanza dei quali il provvedimento è viziato per violazione di legge e per carenza di motivazione. Il mancato rispetto di tali garanzie procedimentali determina l'annullamento del provvedimento di decadenza dall'assegnazione dell'alloggio popolare.