Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45339 del 13 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:45339PEN

Massima

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La presunzione di adeguatezza della misura cautelare della custodia in carcere, prevista dall'articolo 275, comma 3, del codice di procedura penale, non può essere superata dalla sola circostanza del decorso del tempo in regime di detenzione, dovendo invece essere valutata complessivamente in relazione alla gravità dei reati contestati, all'esigenza cautelare di prevenire il pericolo di reiterazione dei reati e di impedire i collegamenti con la criminalità organizzata, nonché all'eventuale violazione di precedenti misure cautelari meno afflittive. Pertanto, il giudice può disporre una misura cautelare diversa dalla custodia in carcere, come gli arresti domiciliari, solo qualora sia dimostrata in concreto l'attenuazione del pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, tenuto conto della personalità dell'imputato, della natura e delle modalità del fatto, del suo comportamento successivo e di ogni altra circostanza rilevante. La mera condizione di salute precaria di un familiare dell'imputato non costituisce di per sé un elemento sufficiente a superare la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere, dovendo essere valutata in relazione alle esigenze cautelari e alla possibilità di soddisfarle con misure meno afflittive. Inoltre, il giudice non è tenuto a motivare specificamente sull'inadeguatezza di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, qualora la motivazione addotta per il ripristino della custodia in carcere sia già di per sé idonea a escludere la possibilità di applicare misure diverse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/06/2015 del Tribunale del Riesame di Firenze;
Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;
udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;
udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso per il rigetto;
udito l'avv.to (OMISSIS) che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. Con ordinanza del 22/06/2015, il Tribunale del Riesame di Firenze, su appello propo…

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