Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 30831 del 9 agosto 2022

ECLI:IT:CASS:2022:30831PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando sussistono i seguenti elementi essenziali: a) l'esistenza di un gruppo composto da almeno tre persone tra loro vincolate da un patto associativo, anche informale, avente ad oggetto un programma criminoso di compimento di una serie indeterminata di reati in materia di stupefacenti, da realizzare attraverso il coordinamento degli apporti personali; b) la disponibilità da parte del sodalizio, con sufficiente stabilità, di risorse umane e materiali per una credibile attuazione del programma associativo; c) un apporto individuale apprezzabile e non episodico degli associati, a conoscenza quantomeno dei tratti essenziali del sodalizio, che integri un contributo alla stabilità dell'unione illecita. Non è richiesta la presenza di una complessa e articolata organizzazione, essendo sufficiente l'esistenza di strutture, anche rudimentali, deducibili dalla predisposizione di mezzi per il perseguimento del fine comune, creati in modo da concretare un supporto stabile e duraturo alle singole deliberazioni criminose, con il contributo dei singoli associati. La prova della sussistenza dell'associazione può essere raggiunta anche attraverso la dimostrazione di una sistematica e continuativa attività di cessione di sostanze stupefacenti per un apprezzabile periodo temporale, anche in assenza della documentazione di tutti i singoli episodi, purché gli stessi risultino collegati probatoriamente e presentino caratteri di omogeneità e continuità cronologica. Non è necessaria la conoscenza reciproca fra tutti gli associati, essendo sufficiente la consapevolezza e la volontà di partecipare, assieme ad almeno altre due persone aventi la stessa consapevolezza e volontà, ad una società criminosa strutturata e finalizzata secondo lo schema legale. Il contributo concorsuale assume rilevanza non solo quando abbia efficacia causale, ponendosi come condizione dell'evento lesivo, ma anche quando assuma la forma di un contributo agevolatore, come nel caso della vedetta, avente il compito di avvisare i concorrenti, dediti all'attività di spaccio, dell'arrivo della polizia giudiziaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI SALVO Emanuele - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/04/2021 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ALDO EPOSITO;
udito il PG Dr. LUCIA ODELLO che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
udito l'avv. (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS) il quale ha chiesto l'accoglimento.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in epigrafe la Corte di appello di …

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