Il ricorso amministrativo è irricevibile qualora sia notificato e depositato oltre il termine di sessanta giorni dalla notifica del provvedimento impugnato, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. a), del Codice del processo amministrativo. Il rispetto del termine di impugnazione costituisce un requisito essenziale per la validità del ricorso, la cui inosservanza determina l'inammissibilità della domanda giudiziale, a prescindere dalla fondatezza nel merito delle censure proposte. Il principio di tempestività dell'azione giurisdizionale amministrativa mira a garantire la certezza dei rapporti giuridici e l'efficienza dell'attività della pubblica amministrazione, evitando che la possibilità di contestare i suoi atti possa protrarsi indefinitamente nel tempo. Pertanto, il mancato rispetto del termine perentorio di impugnazione, fissato dalla legge a tutela dell'interesse pubblico, comporta l'irricevibilità del ricorso, senza possibilità di sanatoria o di rimessione in termini, salvo i casi tassativamente previsti dalla normativa.