Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla clonazione e falsificazione di carte di credito e bancomat, commesso attraverso una strutturata organizzazione criminale con ruoli e compiti definiti tra i membri, caratterizzata da collegamenti internazionali, disponibilità di basi logistiche e utilizzo disinvolto di documenti falsi, integra gravi indizi di colpevolezza e concreti elementi di pericolosità sociale tali da giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in presenza di un quadro indiziario complessivo che, pur non potendo essere valutato singolarmente in modo univoco, risulta organicamente coordinato e logicamente coerente nel dimostrare la partecipazione degli indagati all'associazione criminale, sulla base di intercettazioni, sequestri di materiale strumentale all'attività delittuosa, collegamenti con altri soggetti coinvolti e condotte di supporto logistico, anche attraverso l'utilizzo di autovetture e documenti di riconoscimento altrui, nonché la comune provenienza geografica degli associati, elementi che, nel loro insieme, consentono di ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, in assenza di vizi logici o giuridici nella motivazione del provvedimento.