La falsificazione di un assegno bancario, anche se dotato di clausola di non trasferibilità, integra il reato di falso in scrittura privata, in quanto il titolo è comunque girabile per l'incasso (cd. girata impropria), potendo quindi la falsificazione esercitare la sua funzione dissimulatoria almeno nei confronti dell'impiegato della banca e dell'istituto da questi rappresentato. La rilevanza penale di tale condotta permane nonostante le recenti modifiche normative sulla trasferibilità degli assegni bancari, in quanto la falsificazione di un assegno, anche se non trasferibile, può comunque essere utilizzata per indurre in errore l'istituto bancario e i suoi dipendenti in sede di incasso. Il giudice, nel valutare la congruità della pena, deve tenere conto dei precedenti penali del reo, i quali costituiscono un elemento rilevante ai fini della determinazione della sanzione, in quanto espressivi della sua personalità e del grado di colpevolezza. Eventuali situazioni di disagio personale e sociale del condannato, pur potendo essere considerate, non possono tuttavia incidere in modo determinante sulla quantificazione della pena, la quale deve essere commisurata anche alla gravità oggettiva del fatto e alla necessità di prevenzione generale e speciale.