Cassazione penale Sez. III sentenza n. 26244 del 24 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26244PEN

Massima

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Il reato di atti sessuali con minorenne, pur rientrando nella categoria dei delitti contro la libertà individuale, assume una particolare gravità quando commesso su una vittima in tenera età, in quanto lede gravemente l'equilibrio affettivo e psicologico della stessa, anche qualora non si sia verificato un danno fisico. In tali casi, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza dell'attenuante del fatto di minore gravità prevista dall'art. 609-bis, comma 3, c.p., deve tenere conto non solo della materialità della condotta, ma anche delle modalità della stessa, dell'età della vittima e delle conseguenze psicologiche subite, potendo escludere l'applicazione della diminuente qualora ritenga che gli abusi abbiano cagionato un grave trauma psichico alla persona offesa, anche in assenza di lesioni fisiche. La valutazione della gravità del fatto, ai fini dell'applicazione o meno dell'attenuante, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è incensurabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Mo. Ma. Te. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Bari in data 11.01.2008 che ha confermato la condanna alla pena di anni tre mesi otto di reclusione la pena inflittagli nel giudizio di primo grado per il reato di cui all'articolo 81 c.p., articolo 609 quater cod. pen.;

Visti gli atti, la sentenza denunciata, il ricorso e la nota difensiva;

Sentita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dot…

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