ECLI:IT:CASS:2002:22554PEN
FATTO E DIRITTO
La Corte di Appello di Roma, con sentenza in data 16 ottobre 2000, condannava M. M. alla pena di anni uno e mesi quattro di reclusione e 300 mila di multa, con il beneficio della sospensione, per il delitto di cui all'art. 73 d.P.R. 309/90.
Contro questa sentenza l'imputato ha proposto ricorso per Cassazione, deducendo violazione dell'art. 606, 1° comma lett. e, in relazione allo art. 530 c.p.p., in quanto esistevano elementi sufficienti per l'assoluzione, trattandosi di droga posseduta ad uso personale.
I motivi di ricorso sono manifestamente infondati, purché censurano una valutazione di merito operata dalla Corte di Appello di Roma con congrua motivazione.
L'uso meramente personale di droga può costituire condotta non punibile solo quando trattasi di quantitativo minimo posseduto da un soggetto già tossicodipendente, secondo la prudente valutazione del giudice in relazione al caso concreto, perché il delitto di produzione e tr…
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