La revoca della patente di guida disposta ai sensi dell'art. 218, comma 6, del codice della strada, per la circolazione abusiva durante il periodo di sospensione, costituisce una sanzione amministrativa accessoria alla sanzione pecuniaria, la cui impugnazione deve essere proposta davanti al giudice ordinario (Giudice di Pace), competente in materia ai sensi dell'art. 205 del medesimo codice, e non davanti al giudice amministrativo, in quanto la controversia non attiene alla revoca della patente per la perdita dei requisiti soggettivi in capo al titolare, ma alla sanzione accessoria irrogata per la violazione delle norme sulla sospensione della patente. Il giudice amministrativo, pertanto, è privo di giurisdizione sulla fattispecie, dovendo il ricorso essere dichiarato inammissibile e la controversia devoluta alla competenza del giudice ordinario, davanti al quale il giudizio potrà essere riassunto entro il termine perentorio di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza, con conservazione degli effetti sostanziali e processuali della domanda.