Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34556 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34556PEN

Massima

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Il segreto d'ufficio è un obbligo funzionale che grava sui pubblici ufficiali e sugli incaricati di pubblico servizio, i quali sono tenuti a mantenere riservate le notizie e le informazioni di cui vengono a conoscenza nell'esercizio delle proprie attribuzioni, salvo i casi in cui la legge ne consenta o ne imponga la rivelazione. La rivelazione non autorizzata di tali notizie e informazioni, anche se non arrecano un concreto pregiudizio, integra il reato di rivelazione di segreto d'ufficio, in quanto la condotta viola il dovere di riservatezza e di fedeltà che il pubblico dipendente deve osservare nei confronti della pubblica amministrazione. Tale reato sussiste anche quando le informazioni rivelate riguardano lo stato detentivo di un detenuto, in quanto tali dati rientrano tra le notizie coperte dal segreto d'ufficio. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva l'esito della condotta, ovvero se l'informazione rivelata corrisponda o meno alla realtà, essendo sufficiente la mera diffusione non autorizzata di notizie riservate. La misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio di pubblico ufficio può essere legittimamente applicata al pubblico dipendente che abbia rivelato indebitamente notizie d'ufficio, in ragione del pericolo concreto e attuale di reiterazione della condotta illecita, desumibile dalla gravità del fatto, dalla contiguità dell'indagato con dinamiche illecite e dalla propensione a violare i doveri inerenti alla funzione pubblica rivestita. Tale misura non ha carattere anticipatorio della sanzione disciplinare, ma mira a scongiurare il pericolo di ulteriori abusi, risultando proporzionata e adeguata alla luce della condotta contestata e della posizione rivestita dall'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefano - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabin - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/01/2018 del TRIB. LIBERTA' di TORINO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LAURA SCALIA;
lette/sentite le conclusioni del PG GABRIELE MAZZOTTA;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
L'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS) insiste per l'accoglimento del ricorso e conseguente annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanz…

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