Cassazione penale Sez. III sentenza n. 3049 del 21 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3049PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza di merito, è tenuto a verificare esclusivamente la coerenza strutturale della decisione, senza poter sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella compiuta dai giudici di merito, i quali hanno il potere discrezionale di apprezzare l'attendibilità delle dichiarazioni della parte offesa e di ritenere provati i fatti sulla base di un complessivo e logico ragionamento, anche in presenza di elementi di prova apparentemente contrastanti. Pertanto, il giudice di legittimità non può censurare la sentenza per vizio motivazionale laddove i giudici di merito abbiano adeguatamente motivato la propria decisione, valorizzando gli elementi di prova e fornendo una spiegazione logica e coerente del proprio convincimento, senza incorrere in errori di diritto o illogicità manifeste.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. POSTIGLIONE Amedeo - Presidente

Dott. ONORATO Pierluigi - Consigliere

Dott. MANCINI Franco - Consigliere

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. AL. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/04/2007 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MANCINI FRANCO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 3.4.2007 la Corte di appello di Torino ha…

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