Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34560 del 20 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:34560PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di truffa, falso, riciclaggio e furto può essere integrato anche in assenza della realizzazione effettiva dei reati-fine, essendo sufficiente la dimostrazione dell'esistenza di un programma criminoso comune e della consapevole partecipazione dell'imputato al sodalizio, desumibile da elementi indiziari quali captazioni ambientali, controlli di polizia giudiziaria e condotte sintomatiche della conoscenza e condivisione del disegno criminoso. L'aggravante dell'agevolazione mafiosa può essere riconosciuta quando risulti provata, sulla base di idonei elementi indiziari, la consapevole finalizzazione della condotta dell'imputato al perseguimento degli interessi di un'associazione di tipo mafioso, anche in assenza di un organico inserimento nel sodalizio criminale. Il giudizio di pericolosità sociale e di concreto e attuale pericolo di recidiva può essere fondato su elementi quali la costante disponibilità dell'imputato al compimento di attività delittuose, le sue strette relazioni con soggetti dediti a tali attività, i suoi pericolosi spostamenti sul territorio nazionale e le sue competenze anche trasversali nel settore criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersil - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 30-31/01/2018 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Ersilia Calvanese;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Alfredo Pompeo Viola, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata;
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso insistendo per…

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