Il mancato deposito dell'originale del ricorso munito di prova della notificazione all'ente intimato comporta l'inammissibilità del ricorso amministrativo, in applicazione degli articoli 41 e 114 del Codice del processo amministrativo. Il giudice amministrativo, rilevata tale carenza, è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, senza poter procedere all'esame del merito della controversia. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare il rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa dell'amministrazione resistente, nonché la regolarità e la completezza del procedimento giurisdizionale. L'onere di depositare l'originale del ricorso notificato grava sulla parte ricorrente, la quale non può limitarsi al mero deposito di una copia dell'atto, essendo necessario fornire la prova dell'avvenuta notificazione all'ente intimato. Il mancato adempimento di tale onere, nonostante l'eventuale invito del giudice, determina l'inammissibilità del ricorso, senza possibilità di sanatoria, in quanto trattasi di un requisito essenziale per la valida instaurazione del contraddittorio processuale. Tale principio, di carattere generale, trova applicazione in tutti i casi in cui il ricorso amministrativo non sia stato ritualmente notificato all'amministrazione resistente, a prescindere dalla natura della controversia e dalle specifiche disposizioni processuali applicabili.