Il provvedimento amministrativo di diniego di licenza di guardia particolare giurata e relativa autorizzazione di porto d'armi, se successivamente annullato in sede di autotutela amministrativa con il riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata, determina il sopravvenuto difetto di interesse alla decisione del ricorso giurisdizionale proposto avverso il provvedimento di diniego, rendendo il ricorso improcedibile per carenza di interesse. In tali casi, il giudice amministrativo dispone la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della sopravvenuta definizione della controversia in sede amministrativa. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di diniego di licenza di guardia particolare giurata e relativa autorizzazione di porto d'armi, se successivamente annullato in sede di autotutela con il riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata, determina il venir meno dell'interesse del ricorrente alla decisione del ricorso giurisdizionale proposto avverso il provvedimento di diniego, rendendo il ricorso improcedibile per carenza di interesse. In tali casi, il giudice amministrativo dispone la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione della sopravvenuta definizione della controversia in sede amministrativa. La massima si fonda sui seguenti principali argomenti: - Il provvedimento amministrativo di diniego di licenza di guardia particolare giurata e relativa autorizzazione di porto d'armi è stato successivamente annullato in sede di autotutela amministrativa, con il riconoscimento della nomina a guardia particolare giurata. - L'annullamento in autotutela del provvedimento di diniego, con il riconoscimento della nomina, determina il sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente alla decisione del ricorso giurisdizionale proposto avverso il provvedimento di diniego. - In presenza di tale sopravvenuta carenza di interesse, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile. - In considerazione della sopravvenuta definizione della controversia in sede amministrativa, il giudice dispone la compensazione delle spese di giudizio. - La massima è formulata in modo astratto, evitando riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali, ed è applicabile a casi analoghi.