Il possesso di un titolo di preferenza in un concorso pubblico, anche se non formalmente indicato nella domanda di partecipazione, deve essere comunque riconosciuto dall'amministrazione qualora risulti univocamente desumibile dalla documentazione allegata alla domanda stessa. L'amministrazione non può omettere ingiustificatamente il riconoscimento di un titolo di preferenza, in quanto ciò comporta l'illegittimità del provvedimento di approvazione della graduatoria finale. Il principio di diritto affermato nella sentenza è che l'amministrazione, in sede di valutazione delle domande di partecipazione a un concorso pubblico, è tenuta a riconoscere i titoli di preferenza posseduti dai candidati, anche se non formalmente indicati nella domanda, qualora risultino comunque univocamente desumibili dalla documentazione allegata. L'omissione ingiustificata di tale riconoscimento determina l'illegittimità del provvedimento di approvazione della graduatoria finale. Ciò in quanto i titoli di preferenza, pur dovendo essere dichiarati nella domanda, possono essere desunti anche dalla documentazione allegata, in un'ottica di favor partecipationis e di tutela delle posizioni giuridiche soggettive dei candidati. L'amministrazione non può quindi esimersi dal valutare correttamente tutti i titoli posseduti dai partecipanti, a prescindere dalla modalità di presentazione degli stessi.