L'attività di somministrazione di alimenti e bevande è soggetta a segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) ai sensi dell'art. 64 del d.lgs. n. 59/2010, salvo che il Comune, con apposito atto di programmazione adottato nel rispetto dei principi di tutela ambientale, sociale e di viabilità, individui specifiche zone del territorio comunale da sottoporre a regime autorizzatorio. In assenza di tale atto di programmazione comunale, l'avvio dell'attività di somministrazione non può essere subordinato al rilascio di un'autorizzazione, ma è sufficiente la presentazione della SCIA, anche in zone sottoposte a vincoli di tutela, come la riserva naturale orientata dello Stagnone di Marsala. L'amministrazione comunale non può, pertanto, negare gli effetti della SCIA o imporre il divieto di esercizio dell'attività di somministrazione sulla base della mera collocazione dell'esercizio in una zona tutelata, in assenza dell'atto di programmazione previsto dalla legge. Tale condotta integra una violazione degli artt. 3, 97 e 41 della Costituzione, nonché dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 1 della legge n. 241/1990, realizzando una disparità di trattamento ingiustificata rispetto ad altri esercizi avviati mediante SCIA in zone parimenti tutelate.