Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1382 del 19 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:1382PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni ai sensi della normativa antimafia può essere legittimamente adottato nei confronti di soggetti socialmente pericolosi, anche in assenza di una condanna penale, qualora emerga una sproporzione tra il valore dei beni posseduti e i redditi dichiarati o comunque giustificati, in quanto tale sproporzione costituisce indice della provenienza illecita dei beni, in particolare da attività delittuose quali usura ed estorsione. Il giudice, nel valutare la pericolosità sociale del soggetto e la sproporzione tra beni e redditi, può tenere conto di un complesso di elementi probatori, anche di natura indiziaria, desunti dal suo curriculum criminale e da precedenti provvedimenti di prevenzione, senza che ciò integri una violazione del principio di autonomia tra il procedimento penale e quello di prevenzione, atteso che la confisca ha natura di misura di sicurezza patrimoniale e non di pena accessoria, con la conseguenza che per essa non vale il principio di irretroattività della legge penale, ma il principio della legge vigente al momento della decisione. Pertanto, il giudice può legittimamente disporre la confisca di beni anche in relazione a condotte delittuose pregresse, rispetto alle quali sia intervenuta la prescrizione, purché tali condotte siano comunque rilevanti ai fini della valutazione della pericolosità sociale del soggetto e della provenienza illecita dei beni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S. - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. GI. N. IL (OMESSO);

2) GE. CA. N. IL (OMESSO);

avverso il decreto n. 129/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 08/07/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

lette le conclusioni del PG Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

IN FATTO E IN DIRITTO

1.- Con decreto reso l'8.7.2009 e depositato il 17.7.2009, la Corte d'Appello di Catanzaro, decidendo s…

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