Il divieto di rilascio di autorizzazione paesaggistica in sanatoria, successivamente alla realizzazione anche parziale degli interventi, di cui all'art. 146, comma 4, del d.lgs. n. 42/2004, si applica esclusivamente ai beni paesaggistici individuati specificamente ai sensi degli artt. 136, 142, 143, comma 1, lett. d), e 157 del medesimo decreto, e non si estende ai beni sottoposti a tutela dal Piano Urbanistico Territoriale Tematico (PUTT), in assenza di una espressa previsione normativa in tal senso. Pertanto, l'autorità competente non può negare l'autorizzazione paesaggistica in sanatoria per interventi realizzati su beni tutelati dal PUTT, in quanto tale divieto è previsto dalla legge solo per i beni individuati nelle richiamate disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio. La norma che limita il rilascio di autorizzazioni paesaggistiche in sanatoria, essendo di stretta interpretazione, non è suscettibile di applicazione analogica o estensiva a fattispecie non espressamente previste. Inoltre, il divieto di autorizzazione in sanatoria presuppone l'esistenza di un regime vincolistico predeterminato, non essendo sufficiente la mera apposizione di un vincolo paesaggistico, come nel caso del PUTT, che richiede una specifica individuazione dei beni da tutelare. Pertanto, in assenza dei presupposti normativi per il diniego dell'autorizzazione paesaggistica in sanatoria, l'autorità competente non può annullare il provvedimento autorizzativo precedentemente rilasciato, dovendo invece valutare la compatibilità paesaggistica dell'intervento sulla base della disciplina vigente al momento del rilascio dell'autorizzazione.