Il diritto di apertura di un passo carrabile ai sensi dell'art. 22 del d.lgs. n. 285 del 1992 (codice della strada) presuppone che lo sbocco del passo carrabile sia situato su una strada pubblica o assoggettata ad uso pubblico, non potendo essere concesso per l'accesso a proprietà private. Pertanto, qualora il tratto di strada interessato sia di proprietà privata e non risulti assoggettato ad uso pubblico, neppure in via parziale, il Comune non può pronunciarsi sull'istanza di concessione del passo carrabile, non ricorrendo i presupposti normativi per il suo rilascio. La situazione di totale interclusione del fondo privato, ove effettivamente sussistente, può eventualmente legittimare la costituzione di una servitù privatistica coattiva di passaggio ai sensi dell'art. 1051 c.c., ma non l'apertura di un passo carrabile ai sensi del codice della strada. L'accertamento della natura pubblica o privata della strada, nonché dell'estensione dell'eventuale uso pubblico, spetta al giudice amministrativo sulla base di una puntuale disamina della documentazione e degli elementi di fatto acquisiti nel giudizio.