Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43380 del 23 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43380PEN

Massima

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Il divieto di avvicinamento alla persona offesa può essere disposto in presenza di condotte persecutorie reiterate, anche in assenza di un grave stato di timore della vittima, qualora vi siano elementi indiziari sufficienti a fondare il pericolo di reiterazione del reato, indipendentemente dalla valutazione della personalità aggressiva della persona offesa o dall'incensuratezza degli indagati. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della misura cautelare, dando conto degli elementi costitutivi del reato di atti persecutori e del pericolo di reiterazione delle condotte illecite, senza che assumano rilievo le deduzioni difensive meramente ripetitive di quanto già valutato in sede di riesame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silva - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 569/2013 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 11/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS SILVANA;

sentite le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 11.3.13 il Tribunale di Roma - Sez. Riesame, in parziale accoglimento dell'…

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