Il Comune è tenuto a valutare tempestivamente e motivatamente le istanze dei privati volte all'esercizio dei poteri di intervento previsti dalla normativa in materia di inquinamento acustico, anche quando l'attività rumorosa sia già stata oggetto di precedenti provvedimenti, al fine di tutelare l'interesse legittimo differenziato del ricorrente. Ove il Comune rimanga inerte, il privato può adire il giudice amministrativo per ottenere l'accertamento dell'obbligo di provvedere e l'adozione del provvedimento richiesto, anche mediante la nomina di un commissario ad acta in caso di perdurante inadempimento. La valutazione nel merito della fondatezza dell'istanza e dell'eventuale provvedimento da adottare rientra tuttavia nell'ambito delle ordinarie attribuzioni del potere amministrativo, non sindacabili in sede giurisdizionale.