Consiglio di Stato sentenza n. 4401 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4401SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha stabilito che l'ordinanza di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi non può essere adottata per sanzionare la mancata realizzazione parziale di opere accessorie oggetto di una concessione edilizia, in quanto tale condotta omissiva non integra i presupposti tassativamente previsti dalla legge regionale per l'applicazione di tale misura repressiva. L'istituto demolitorio è infatti finalizzato a sanzionare opere realizzate in totale difformità o con variazioni essenziali rispetto al titolo abilitativo, mentre nel caso di specie non risulta configurabile alcuna delle fattispecie legalmente tipizzate. L'Amministrazione comunale, pertanto, non può utilizzare lo strumento dell'ordinanza di demolizione per ottenere l'esecuzione di opere non realizzate, ma deve percorrere altre strade previste dall'ordinamento giuridico, non potendo imporre coattivamente la realizzazione di opere accessorie non conformi alle norme urbanistico-edilizie. La mancata realizzazione di tali opere, pur costituendo inadempimento degli obblighi assunti dal concessionario, non legittima l'adozione di un provvedimento di demolizione, essendo tale misura riservata ai soli casi di abuso edilizio in senso proprio. Inoltre, l'Amministrazione non può adottare un provvedimento di demolizione in contraddizione con precedenti atti, come il rilascio di un certificato di agibilità parziale, che presuppongono la legittimità dell'opera realizzata.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/05/2024

N. 04401/2024REG.PROV.COLL.

N. 08880/2021 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8880 del 2021, proposto da
Unione della Valconca, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Morciano di Romagna, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l'((omissis)) (Sezione Seconda) n. 144/2021, resa tra le parti, per l’annullamento dell'ordinanza n. 5/…

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