Cassazione penale Sez. I sentenza n. 45494 del 4 novembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:45494PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, non è tenuto al requisito della precisione e della concordanza degli elementi probatori, essendo sufficiente che gli stessi siano ancorati a fatti certi, di natura logica o rappresentativa, idonei a far desumere con elevata probabilità l'attribuzione del reato all'indagato. Tali valutazioni, così come quelle relative alla sussistenza delle esigenze cautelari e all'adeguatezza della misura adottata, rientrano nell'esclusiva competenza del giudice della cautela, il cui sindacato di legittimità è limitato all'esame del contenuto dell'atto impugnato e alla verifica della logicità e coerenza del relativo apparato motivazionale, senza che possa integrare vizio di legittimità la mera prospettazione di una diversa valutazione delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. S - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1201/2013 TRIBUNALE LIBERTA' di CATANZARO del 21/10/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));

sentite le conclusioni del Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata limitatamente alle esigenze cautelari e il rigetto del ricorso nel resto;

udito per il ricorrente il difensore a…

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