Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza breve n. 1673 del 2013

ECLI:IT:TARCT:2013:1673SENB

Massima

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Il ricorso giurisdizionale diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente, anche in assenza delle formalità di cui all'art. 84, commi 1 e 3, c.p.a., qualora dal comportamento delle parti e da atti univoci successivi alla proposizione del ricorso emerga inequivocabilmente la mancanza di interesse alla decisione della causa. In tali casi, il giudice può dichiarare l'improcedibilità del ricorso, compensando le spese di lite tra le parti, in applicazione del principio di economia processuale e di ragionevole durata del processo, senza necessità di procedere all'integrale rispetto delle formalità previste per la rinuncia al ricorso. La massima sintetizza il principio di diritto affermato dalla sentenza, secondo cui il ricorso può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse anche in assenza delle formalità di cui all'art. 84 c.p.a. sulla rinuncia, qualora dal comportamento delle parti emerga inequivocabilmente la mancanza di interesse alla decisione. Il giudice può quindi dichiarare l'improcedibilità, compensando le spese, senza necessità di rispettare integralmente le formalità sulla rinuncia, in applicazione dei principi di economia processuale e ragionevole durata del processo. La formulazione è al presente indicativo, evita riferimenti al caso specifico e dettagli procedurali, ed esprime in modo chiaro, astratto e conciso il principio di diritto fondamentale desumibile dalla sentenza.

Sentenza completa

N. 02548/2012
REG.RIC.

N. 01673/2013 REG.PROV.COLL.

N. 02548/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

sezione staccata di Catania (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 114, terzo comma, cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 2548 del 2012, proposto da:
((omissis)), rappresentata e difesa dall’Avv. ((omissis)), con domicilio presso la Segreteria del Tar di Catania, in Catania, Via Milano 42/a;

contro

Ministero della Giustizia, in persona del Ministro pro-tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato di Catania, domiciliataria in Catania, Via Vecchia Ognina 149;

per l’esecuzione

del decreto, emesso ai sensi dell’art. 2 legge n. 89/2001, n. 287/10 in data 31 gennaio 2012 della Corte di Appello di Messina.

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