Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13822 del 14 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13822PEN

Massima

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Il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive (c.d. DASPO) può essere legittimamente disposto dal Questore nei confronti di coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti per il reato di scavalcamento e invasione di campo previsto dall'art. 6-bis, commi 1 e 2, della L. n. 401 del 1989, a prescindere dall'avvenuta irrogazione di una precedente sanzione amministrativa per la medesima violazione nell'anno sportivo in corso. La misura del DASPO, infatti, trova il suo presupposto applicativo nella condotta di superamento indebito di recinzioni o separazioni dell'impianto sportivo ovvero di invasione del terreno di gioco, a prescindere dalla circostanza che tale comportamento sia stato già sanzionato in via amministrativa, essendo sufficiente la denuncia per il reato di cui all'art. 6-bis, comma 2, della citata legge. Il Giudice, pertanto, nel valutare la legittimità del provvedimento di DASPO, non può limitarsi a verificare la sussistenza dei presupposti di cui all'art. 1-septies del D.L. n. 28 del 2003, convertito con modificazioni dalla L. n. 88 del 2003, ma deve accertare la ricorrenza dei requisiti di cui all'art. 6, commi 1 e 2, della L. n. 401 del 1989, ovvero la denuncia o condanna, anche non definitiva, per il reato di cui all'art. 6-bis, commi 1 e 2, della medesima legge, nel corso dei cinque anni precedenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ANDRONIO A. M. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/03/2020 del Gip del Tribunale di Torino;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Alessandro Maria Andronio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Pinelli Mario, che ha concluso chiedendo l'annullamento dell'ordinanza impugnata.<…

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