Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6699 del 13 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:6699PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancata contestazione di una circostanza aggravante nel procedimento penale non impedisce all'imputato di avvalersi della relativa statuizione nel successivo giudizio civile per la liquidazione del danno, in quanto l'ambito di efficacia del giudicato penale in sede civile è puntualmente delimitato dall'art. 651 c.p.p. Pertanto, il ricorso dell'imputato che lamenta la mancata contestazione di una circostanza aggravante, pur non incidendo sulla sentenza di condanna, risulta "contra se" in quanto, qualora fosse accertata la maggiore gravità delle lesioni, ciò comporterebbe per l'imputato conseguenze deteriori in sede di risarcimento del danno. Inoltre, il riesame del merito, sostanzialmente proposto dal ricorrente, è precluso in sede di legittimità, ove la sentenza impugnata abbia esaminato esaustivamente i motivi di ricorso, offrendo su di essi una motivazione ragionevole, esente da vizi logici o contraddizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. VI. LI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 24/01/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. SCALERA' VITO;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del Sostituto Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso

OSSERVA

DI. VI. Li. ricorre av…

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