Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1795 del 15 gennaio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:1795PEN

Massima

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Il segreto d'ufficio costituisce un bene giuridico tutelato dall'ordinamento, la cui violazione integra un reato di natura dolosa che si realizza attraverso la rivelazione non autorizzata di notizie riservate apprese in ragione del proprio ufficio o servizio. Ai fini della configurabilità del reato, è necessario che l'agente abbia agito con coscienza e volontà di divulgare informazioni coperte da segreto, senza che rilevi la motivazione sottesa o il fine perseguito. Tuttavia, la valutazione della sussistenza degli elementi costitutivi del reato, inclusa l'effettiva conoscenza del carattere riservato delle notizie, deve essere condotta in concreto sulla base di un'attenta disamina degli elementi probatori acquisiti, senza che sia possibile presumere automaticamente la sussistenza del dolo in capo all'indiziato. Inoltre, la violazione del segreto d'ufficio può integrare anche il reato di accesso abusivo a sistema informatico, qualora l'agente si sia introdotto senza autorizzazione in un sistema protetto al fine di acquisire le informazioni riservate. In tali ipotesi, la valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari deve tenere conto non solo della gravità del fatto, ma anche della concreta pericolosità sociale dell'indagato, desunta da un complessivo apprezzamento degli elementi di fatto emersi, senza che sia sufficiente il mero richiamo alla natura del reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.m. presso il Tribunale di Napoli;

avverso l'ordinanza del 03/06/2014 del Tribunale di Napoli, emessa nel procedimento a carico di:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale RIELLO Luigi, che ha concluso per l'annullamento con rinvio del provvedimento impugnato;

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