Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 13854 del 2020

ECLI:IT:TARLAZ:2020:13854SENT

Massima

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Il silenzio dell'amministrazione comunale sulla domanda di permesso in sanatoria presentata ai sensi dell'art. 36 del d.p.r. n. 380 del 2001, decorsi sessanta giorni dalla presentazione della stessa, costituisce un provvedimento di rigetto tacito, equiparato per legge a un provvedimento espresso di diniego. Tale silenzio-rigetto deve essere tempestivamente impugnato entro il termine di decadenza di sessanta giorni, pena l'inammissibilità del successivo ricorso avverso il provvedimento espresso di rigetto, in quanto l'eventuale accoglimento di quest'ultimo non darebbe comunque all'interessato l'utilità sperata, essendo la reiezione della domanda già definitivamente cristallizzata nel silenzio-rigetto non tempestivamente impugnato. L'adozione del provvedimento espresso di diniego, pur doverosa, non fa venir meno l'inammissibilità del ricorso, in quanto tale atto si limita ad esplicitare le ragioni del rigetto già intervenuto per effetto del silenzio significativo, senza riaprire il termine per l'impugnazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/12/2020

N. 13854/2020 REG.PROV.COLL.

N. 03312/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3312 del 2009, proposto da ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Circonvallazione Clodia, 80;

contro

Comune di Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso la sede dell’Avvocatura comunale in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determina dirigenziale del 10 novembre 2008, n. 1776, avente ad oggetto il rigetto della domanda d…

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