Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, in quanto essa ha espressamente dichiarato di non avere più interesse alla prosecuzione del giudizio, essendo trascorsi oltre due anni dalla presentazione della domanda. Il principio dispositivo impone al giudice amministrativo di prendere atto della rinuncia o della perdita di interesse manifestata dal ricorrente, senza poter procedere d'ufficio né sostituirsi alla valutazione del medesimo. La declaratoria di improcedibilità per sopravvenuto difetto di interesse è pertanto dovuta, in ossequio al principio dispositivo che caratterizza il processo amministrativo, laddove il ricorrente abbia espressamente rinunciato alla decisione nel merito o dichiarato la cessazione della propria situazione soggettiva tutelata. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il ricorso sia stato proposto avverso gli atti di una commissione esaminatrice per l'abilitazione alla professione forense, atteso che il venir meno dell'interesse del candidato a ottenere l'annullamento di tali atti determina l'improcedibilità del relativo ricorso, senza che il giudice possa sostituirsi alla valutazione del ricorrente circa la persistenza del proprio interesse.