Il Ministero della Giustizia è tenuto a dare esecuzione, entro sessanta giorni dalla comunicazione o notificazione della sentenza, al decreto della Corte di Appello che ha condannato il Ministero al pagamento di una somma di denaro a titolo di equa riparazione per l'irragionevole durata di un processo, ai sensi degli artt. 2 e 3 della legge n. 89/2001 (c.d. legge Pinto). In caso di ulteriore inottemperanza, il giudice amministrativo nomina un dirigente amministrativo dell'amministrazione intimata quale commissario ad acta, incaricato di compiere tutti gli atti necessari all'esecuzione del decreto, a spese dell'amministrazione inadempiente. Il Ministero è inoltre condannato al pagamento di una penalità di mora ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. e) del codice del processo amministrativo, calcolata sugli interessi legali maturati sulla somma dovuta, a decorrere dal sessantesimo giorno dalla comunicazione o notificazione della sentenza e fino all'adempimento spontaneo o all'insediamento del commissario ad acta. Le spese di giudizio, liquidate in modo omnicomprensivo, sono poste a carico del Ministero della Giustizia.