Cassazione penale Sez. II sentenza n. 46767 del 21 dicembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:46767PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il delitto di concorso in rapina aggravata è legittima quando, sulla base di una valutazione complessiva e logica delle risultanze processuali, emerga che gli imputati hanno partecipato attivamente all'aggressione e alla sottrazione degli effetti personali della vittima, anche in presenza di parziali ammissioni e di contraddizioni su alcuni dettagli marginali. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito, dovendo limitarsi a verificare l'adeguatezza e la logicità della motivazione, senza poter effettuare un nuovo esame del merito. La qualificazione giuridica del fatto come rapina, piuttosto che come lesioni personali, è corretta quando vi sia una correlazione tra la violenza e la minaccia utilizzate e la sottrazione degli oggetti personali della vittima, anche se il contesto fosse stato originariamente punitivo nei confronti della stessa. La pena inflitta, mantenuta prossima al minimo edittale pur in presenza di circostanze che avrebbero potuto giustificare un trattamento sanzionatorio più severo, è adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/03/2020 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MANTOVANO ALFREDO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in giudizio trattato con contraddittorio scritto ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE DI APPELLO di MILANO, con sentenza in data 2/03/2020- dep. 24/04/…

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