Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12033 del 13 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12033PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, in concorso con altri, si appropria indebitamente di somme di denaro erogate da un ente pubblico per finalità istituzionali, realizzando così il reato di peculato, può essere sottoposto a custodia cautelare in carcere qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza, il rischio concreto di inquinamento probatorio e il pericolo di recidiva, in ragione della posizione rivestita e della gravità dei fatti contestati, anche in assenza di precedenti penali, purché sia trascorso un congruo lasso di tempo dalla commissione del reato e non vi siano elementi che rendano possibile l'applicazione di misure meno afflittive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercol - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 02/01/2014 del Tribunale di Cagliari;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale dott. PRATOLA Gianluigi che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con l'ordinanza sopra indicata il…

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