Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti di adozione e approvazione del Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Briosco, nonché la valutazione di compatibilità condizionata del PGT con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) da parte della Città Metropolitana di Milano, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Le scelte di pianificazione urbanistica rientrano nella competenza comunale, in applicazione del principio costituzionale di sussidiarietà, secondo cui tali decisioni devono essere attribuite agli enti di governo più prossimi ai cittadini. La legge regionale n. 12/2005 prevede il coordinamento tra Regione, Città Metropolitana e Comuni nell'ambito dell'attività di pianificazione urbanistica. 2. La valutazione di compatibilità del PGT con il PTCP rientra nella competenza della Giunta della Città Metropolitana, in applicazione del criterio di riparto degli organi di governo degli enti locali fissato dall'art. 42, comma 2, lett. h), del D.Lgs. n. 267/2000, trattandosi di una mera verifica di conformità priva di valutazioni discrezionali. 3. Le scelte pianificatorie operate dall'Amministrazione comunale nell'adozione del PGT costituiscono apprezzamento di merito sottratto al sindacato di legittimità, salvo che non siano inficiate da errori di fatto, abnormi illogicità, arbitrarietà, irrazionalità o manifesta irragionevolezza. Tali scelte, quando riguardano la destinazione di singole aree, non necessitano di specifica motivazione, oltre a quella desumibile dai criteri generali di ordine tecnico-discrezionale seguiti nell'impostazione del piano stesso. 4. Le modifiche apportate dal nuovo PGT rispetto alle precedenti previsioni, come il dimezzamento dell'indice di edificabilità o il mancato accoglimento di richieste di classificazione di aree in zone agricole, sono legittime in assenza di situazioni che abbiano creato aspettative o affidamenti meritevoli di specifiche considerazioni, quali l'esistenza di convenzioni di lottizzazione, sentenze o decadenza di vincoli.