La revoca dell'assegnazione di un alloggio sociale è legittima qualora l'assegnatario, alla data dell'assegnazione, risulti proprietario di un'altra abitazione adeguata alle esigenze del proprio nucleo familiare, anche se tale proprietà sia in capo al coniuge non legalmente separato, in applicazione dell'art. 31, commi 1 e 2, del R.d. n. 1165 del 1938. La norma di interpretazione autentica di cui all'art. 16 della l. n. 136 del 1999 ha inciso esclusivamente sull'interpretazione dell'art. 13 del d.l. n. 1022 del 1965, concernente l'esecuzione degli interventi, e non sulla disciplina dei requisiti di assegnazione definitiva degli alloggi, che resta regolata dalle disposizioni del Testo unico sull'edilizia popolare ed economica. Pertanto, la revoca dell'assegnazione per il mancato possesso dei requisiti previsti dalla legge non è preclusa dalla normativa sulle cooperative edilizie di abitazione ammesse a beneficiare di agevolazioni.