Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32361 del 19 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32361PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 richiede l'accertamento di un vincolo associativo stabile tra almeno tre persone, caratterizzato da un programma criminoso comune, da una struttura organizzativa, anche rudimentale, e da un contributo continuativo di ciascun associato, anche se con ruoli e compiti diversi. La prova di tale vincolo può essere data anche attraverso elementi indiziari, quali i contatti continui tra gli spacciatori, i beni necessari per le operazioni delittuose, le forme organizzative utilizzate, la commissione di reati rientranti nel programma criminoso e le loro specifiche modalità esecutive. Ai fini della configurabilità della partecipazione all'associazione, non è necessario un atto formale di investitura, essendo sufficiente che il contributo dell'agente risulti funzionale per l'esistenza stessa dell'associazione in un dato momento storico, anche attraverso la messa a disposizione della propria attività di acquisto e spaccio di stupefacenti, purché consapevole del ruolo svolto nell'ambito del sodalizio. La presunzione di adeguatezza della custodia cautelare in carcere per il delitto di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 può essere superata solo quando, in relazione al caso concreto, siano acquisiti elementi specifici dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfatte con altre misure, essendo necessaria una motivazione adeguata in ordine all'attualità e concretezza del pericolo di reiterazione dei reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/11/2018 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26 novembre 2018, il Tribunale di Napoli ha respinto l'istanza di…

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