Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso gli atti del Comune dell'Aquila relativi alla rimozione di strutture operative provvisorie realizzate a seguito di ordinanze sindacali emergenziali post-sisma, afferma che tali ordinanze, in quanto provvedimenti contingibili e urgenti, sono destinate a produrre effetti limitati nel tempo e rigorosamente legati alla esigenza contingente di fronteggiare l'emergenza che ne ha imposto l'assunzione. Pertanto, una volta venuta meno la situazione di emergenza e ripristinate le normali condizioni alloggiative, il Comune ha legittimamente disposto la cessazione degli effetti delle ordinanze emergenziali e la rimozione dei manufatti provvisori, senza che ciò possa configurare un'aspettativa qualificata in capo ai titolari di tali strutture, essendo esse per definizione provvisorie e legate esclusivamente allo stato di emergenza. Il Tribunale ritiene altresì legittima la modalità di comunicazione dell'avvio del procedimento di rimozione mediante pubblicazione, in quanto il numero dei destinatari superava il limite di 50 previsto dalla legge per l'adozione di tale forma di comunicazione.