Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36878 del 6 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36878PEN

Massima

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Il reato paesaggistico di cui all'art. 181 del D.Lgs. n. 42/2004, commesso mediante la realizzazione di lavori di modesta entità in assenza di autorizzazione in area sottoposta a vincolo paesaggistico, deve essere qualificato come violazione di natura contravvenzionale anziché delittuosa, a seguito della declaratoria di illegittimità costituzionale della circostanza aggravante prevista dal comma 1-bis del medesimo articolo. Pertanto, il termine prescrizionale applicabile è quello quinquennale, che può essere interrotto e sospeso secondo le regole generali, con la conseguenza che, ove il termine sia maturato prima della pronuncia della sentenza di appello, il reato deve essere dichiarato estinto per prescrizione, senza possibilità di una pronuncia di proscioglimento nel merito. In tal caso, l'ordine di demolizione o riduzione in pristino delle opere abusive, essendo accessorio alla pronuncia di condanna, deve essere revocato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - rel. Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/5/2015 della Corte di Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DE MASI Oronzo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. BALSAMO Antonio, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza del 12/5/2015 la Corte di Appello di Napoli, in parziale riforma della sentenza del T…

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