Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Salerno sentenza n. 1671 del 2019

ECLI:IT:TARSA:2019:1671SENT

Massima

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Il rilascio di un permesso in sanatoria da parte dell'amministrazione comunale, in corso di giudizio, determina la cessazione della materia del contendere del ricorso proposto avverso il precedente diniego dell'istanza di condono, in quanto l'amministrazione ha dato piena soddisfazione all'interesse fatto valere dal ricorrente. In tal caso, il Giudice amministrativo, pur dichiarando la cessazione della materia del contendere, condanna l'amministrazione al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale, in considerazione della fondatezza delle censure attoree che hanno determinato la riattivazione del procedimento da parte dell'ente. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il rilascio di un provvedimento di sanatoria da parte dell'amministrazione comunale, in corso di giudizio, determina la cessazione della materia del contendere del ricorso proposto avverso il precedente diniego dell'istanza di condono, in quanto l'amministrazione ha dato piena soddisfazione all'interesse fatto valere dal ricorrente. Tuttavia, il Giudice amministrativo, pur dichiarando la cessazione della materia del contendere, condanna l'amministrazione al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente, in applicazione del criterio della soccombenza virtuale, in considerazione della fondatezza delle censure attoree che hanno determinato la riattivazione del procedimento da parte dell'ente. La massima giuridica si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. Il rilascio di un provvedimento di sanatoria da parte dell'amministrazione comunale, in corso di giudizio, determina la cessazione della materia del contendere del ricorso proposto avverso il precedente diniego dell'istanza di condono. Ciò in quanto l'amministrazione ha dato piena soddisfazione all'interesse fatto valere dal ricorrente. 2. Nonostante la cessazione della materia del contendere, il Giudice amministrativo condanna l'amministrazione al pagamento delle spese di lite in favore del ricorrente. Ciò in applicazione del criterio della soccombenza virtuale, in considerazione della fondatezza delle censure attoree che hanno determinato la riattivazione del procedimento da parte dell'ente. 3. Il principio di diritto affermato dalla sentenza mira a garantire il ristoro delle spese di giudizio sostenute dal ricorrente, in presenza di una condotta dell'amministrazione che, pur determinando la cessazione della materia del contendere, risulta comunque censurabile sulla base delle doglianze originariamente proposte. 4. Tale principio si fonda sull'esigenza di tutelare la posizione del ricorrente che, pur avendo ottenuto soddisfazione del proprio interesse, ha dovuto comunque sostenere le spese di un giudizio determinato dalla condotta illegittima dell'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/09/2019

N. 01671/2019 REG.PROV.COLL.

N. 01960/2008 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1960 del 2008, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Angelina Ferrara, rappresentata e difesa dall'avvocato Alfonso Esposito, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Salerno, via Piave,1 c/o De Vita;

contro

Comune di Nocera Superiore, in persona del Sindaco legale rappresentante
pro tempore,
rappresentato e difeso dagli avvocati Alessandra Galli, Cristiana Torre, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Cristiana Torre in Salerno, via M. Vernieri, n. 34 c/o Enalcaccia;

per l'annu…

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