La revoca di contributi pubblici erogati a privati beneficiari, fondata sull'inadempimento degli obblighi assunti da questi ultimi in sede di concessione del contributo, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attiene alla fase esecutiva del rapporto di sovvenzione e all'inadempimento degli obblighi cui è subordinato il concreto provvedimento di attribuzione. Ciò in quanto il privato beneficiario è titolare di un diritto soggettivo perfetto, tutelabile dinanzi al giudice ordinario, e non di una mera aspettativa di diritto. Pertanto, le controversie relative alla revoca di contributi pubblici per inadempimento dei beneficiari non possono essere devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, ma devono essere proposte dinanzi al giudice ordinario, mediante opposizione all'ordinanza ingiunzione emessa ai sensi del R.D. 639/1910. La giurisdizione del giudice amministrativo è esclusa anche qualora la controversia attenga alla fase di erogazione o di ripetizione del contributo, in ragione dell'addotto inadempimento dei beneficiari alle condizioni statuite in sede di erogazione o dell'acclarato sviamento dei fondi acquisiti rispetto al programma finanziario, anche se gli atti adottati dalla pubblica amministrazione siano formalmente intitolati come revoca, decadenza o risoluzione.