Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina è configurabile anche con riferimento al segmento di trasporto, interno al territorio nazionale, che sia inserito in un più ampio percorso sovranazionale diretto in altro Paese europeo. Costituiscono gravi indizi di colpevolezza, idonei a giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, elementi quali l'annotazione sulla lista dei passeggeri della qualifica di "responsabili" in corrispondenza del nominativo degli indagati, nonché i colloqui e i contatti diretti intercorsi prima della partenza tra gli indagati e gli organizzatori del trasporto illecito. La diversità di ruolo e di posizione obiettivamente riscontrabile tra gli indagati e gli altri immigrati clandestini, come il possesso in via esclusiva di documenti d'identità e di apprezzabili somme di denaro contante, può essere valorizzata in chiave accusatoria dal giudice del merito cautelare, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità se adeguatamente motivato. L'inutilizzabilità delle dichiarazioni rese dai soggetti che avrebbero dovuto essere sentiti con le garanzie previste per le persone sottoposte ad indagini non può essere automaticamente dedotta dal solo fatto che i dichiaranti risultino in qualche modo coinvolti in vicende potenzialmente suscettibili di dar luogo alla formulazione di addebiti penali nei loro confronti.