Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15119 del 27 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:15119PEN

Massima

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Il provvedimento di archiviazione emesso dal giudice per le indagini preliminari è impugnabile con ricorso per cassazione solo nei rigorosi limiti stabiliti dall'art. 409, comma 5, c.p.p., che rinvia all'art. 127, comma 5, c.p.p., il quale sanziona con la nullità la mancata osservanza delle norme concernenti la citazione e l'intervento delle parti in camera di consiglio. Pertanto, il ricorso per cassazione non è ammesso per motivi diversi, come quelli attinenti al merito della notitia criminis o alla mancata assunzione di una prova decisiva, in quanto tali ipotesi non rientrano tra quelle previste di violazione del contraddittorio. La Corte di cassazione, in presenza di un ricorso inammissibile per tali ragioni, è tenuta a dichiararne l'inammissibilità, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende, determinata equitativamente in relazione ai profili di colpa emergenti dal ricorso stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), persona offesa, difeso dall'avv. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza di archiviazione del G.I.P. del Tribunale di Torino in data 26/9/2016 nel proc. n. 21065/2015 r.g.n.r - n. 20256/2016 R.G. G.I.P.;
nei confronti di:
(OMISSIS);
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
letta la memoria depositata in data 21/2/2017;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));<…

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